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Collegamento CH e momento di famiglia
presso la Sala del Centro parrocchiale di Breganzona
Abbiamo la possibilità di trovarci e di vedere il Collegamento insieme, trascorrendo poi un sereno momento di famiglia.
Dopo il Collegamento pranzeremo, per questo portare il picnic (alle bibite penseremo noi).
Per chi lo desidera c'è la possibilità di fermarsi un po' dopo il pranzo: potremo giocare insieme grandi e piccoli.
A copertura delle spese della sala: offerta libera.
Grazie se ci darete conferma della vostra presenza.
Rosi, Renzo, Cristina, Fabio, Adriana e Francesco
Chiara Lubich
Silvia, questo il nome di battesimo di Chiara Lubich, nasce a Trento il 20 gennaio 1920, seconda di quattro figli. Una famiglia molto unita la loro, ma rispettosa delle diverse convinzioni di ognuno. Il padre Luigi è antifascista e socialista; la madre Luigia è animata da una forte fede cattolica tradizionale, il fratello maggiore Gino è militante nella Resistenza e in seguito giornalista a L’Unità. Silvia frequenta attivamente i circoli cattolici, spiccando per la sua sete di Dio.
Ottenuto a 18 anni il diploma di maestra elementare a pieni voti, per le difficoltà economiche in cui era venuta a trovarsi la famiglia, non riesce ad accedere ai tanto agognati studi all’Università Cattolica. Comincia ad insegnare a Castello di Ossana, in Val di Sole, e in seguito all’Opera Serafica di Trento.
Un momento decisivo per la sua scelta di vita è l’esperienza vissuta nel 1939 durante un ritiro al Santuario della Santa Casa di Loreto. Entro quelle mura, tradizionalmente considerate l’abitazione della Sacra Famiglia, al pensiero della vita verginale dei Tre si sente avvolta, quasi schiacciata, da qualcosa di nuovo e di divino. Le lacrime cadono incontrollate. L’ultimo giorno di quel ritiro, vedendo la chiesa gremita di giovani, le passa un pensiero che mai si sarebbe cancellato: ‘sarai seguita da una schiera di vergini’.
Dal 1939 al 1943 Silvia continua ad impegnarsi a servizio della Chiesa locale di Trento e come terziaria francescana assume il nome di Chiara.
Nel 1943 avverte nitida la chiamata di Dio a donarsi totalmente a Lui. Il 7 dicembre 1943, alle 6 del mattino, in una cerimonia alla quale presenziano solo lei e il sacerdote, fa voto di totale e perpetua consacrazione a Dio. Lungi da lei quel giorno il pensiero di fondare qualcosa, semplicemente ‘sposava’ Dio. Come Chiara ebbe a scrivere più tardi ’la gioia di quel giorno era inspiegabile, segreta contagiosa’. Solo in seguito si attribuì a quella data l’inizio simbolico del Movimento dei Focolari.
Alcune giovani che Chiara avvicinava per diversi motivi, vogliono seguire la sua strada: Natalia Dallapiccola, Doriana Zamboni, Giosi Guella, Graziella De Luca, Gisella e Ginetta Calliari, Valeria e Angelella Ronchetti, Bruna Tomasi, Marilen Holzhauser, Aletta Salizzoni e Silvana Veronesi. La guerra non lascia tregua e molte delle loro famiglie sfollano nelle valli di montagna. Ma esse decidono di rimanere a Trento, chi per lavoro o per studio o come nel caso di Chiara, per seguire le persone che cominciano ad aggregarsi a loro. Trovano un appartamentino di due stanze al nr. 2 di Piazza Cappuccini. Lo chiamano “la casetta”: è il primo focolare.
Chiara Lubich, ha consumato la sua vita a servizio della Chiesa. Lei, donna e laica – ha proposto temi e aperture riprese più tardi dal Vaticano II. Ha rispettato la vita e ha cercato il senso del dolore. Ha tracciato una via di santità religiosa e civile praticabile da chiunque, non riservata a pochi eletti. Ha indirizzato il Movimento dei Focolari ad un dialogo sempre più aperto in seno alla chiesa cattolica, al dialogo ecumenico e interreligioso, a quello con persone di convinzioni non religiose.
Insignita di 15 dottorati h.c. nelle più varie discipline e di diverse onorificenze da enti nazionali e internazionali, nonché di cittadinanze onorarie nelle maggior città italiane e a Buenos Aires, è stata promotrice instancabile di una cultura dell’unità e della fraternità tra i popoli.
Muore il 14 marzo 2008 a Rocca di Papa, attorniata dalla sua gente.
I funerali si svolgono nella Basilica romana di S. Paolo fuori le mura, incapace di contenere la grande folla accorsa. Benedetto XVI, nel suo messaggio, definisce Chiara “donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace”. Risuonano le parole da Chiara stessa un giorno espresse: «Vorrei che l’Opera di Maria, alla fine dei tempi, quando, compatta, sarà in attesa di apparire davanti a Gesù abbandonato-risorto, possa ripetergli: “Quel giorno, mio Dio, io verrò verso di Te… con il mio sogno più folle: portarTi il mondo fra le braccia”. Padre, che tutti siano uno!».
Il respiro dell'Anima
Il Bilancio di Comunione dei Focolari
Ventesimo di 'Insieme per l'Europa'
Religiose e religiosi
«Gesù è il Verbo di Dio incarnato. La Chiesa è il Vangelo incarnato: per questo è Sposa di Cristo… Ogni famiglia, o ordine, è l’incarnazione, per così dire, d’una espressione di Gesù, d’un suo atteggiamento, d’un fatto della sua vita, d’un suo dolore, di una sua parola… la Chiesa è un maestoso Cristo spiegato attraverso i secoli… L’Amore ha assunto nella Chiesa diverse forme e sono gli ordini e le famiglie religiose… Noi dobbiamo soltanto far circolare fra i diversi ordini l’Amore. Si devono comprendere, capire, amare come Si amano [tra di loro] le Persone della Trinità» (Chiara Lubich).
Rendere visibile una Chiesa e un’umanità ravvivate dalla fraternità e dalla comunione fra tutti i carismi, favorire l’unità nella propria Famiglia religiosa o Comunità, riscoprire il proprio fondatore, vivere con rinnovato impegno le proprie Regole e le Costituzioni, attualizzare il proprio carisma per l’oggi della Chiesa e dell’umanità: sono alcuni degli effetti spirituali e obiettivi dei membri di vari Istituti di vita consacrata, Società di vita apostolica e Nuove Comunità che aderiscono al Movimento dei focolari.
I primi a mostrare interesse per la nuova spiritualità nascente furono i cappuccini di Trento, sotto i cui occhi, a due passi dalla loro chiesa e dal loro convento, in piazza Cappuccini 2, prendeva forma quella prima convivenza di vergini che avrebbe assunto ben presto il nome di focolare.
Nel 1947, grazie ad un viaggio di Chiara Lubich ad Assisi e a Roma, altri religiosi entrarono in contatto con l’ideale dell’unità e iniziarono a incontrarsi tra di loro per condividere le esperienze evangeliche che esso suscitava.
Il 1967 segnò una tappa importante. Nell’estate di quell’anno, 25 religiosi provenienti da tutta l’Europa trascorsero 15 giorni insieme vicino a Trento per approfondire la conoscenza del carisma dell’unità. A quel momento viene fatto risalire l’inizio della diramazione dei religiosi all’interno del Movimento dei focolari con caratteristiche che Chiara stessa spiegava: «La loro unità non dovrebbe essere niente di organizzato… I religiosi sono uniti dalla spiritualità».
E lo stesso avvenne per le religiose. Tappa storica per loro fu l’udienza del 14 aprile 1971 con Paolo VI alla quale erano presenti 400 suore di 20 nazioni e di 80 congregazioni. In quell’occasione il Papa indicò un percorso: «Approfondire la conoscenza e l’unità con i vostri rispettivi fondatori, nel clima di fraterna carità, propria del Movimento dei focolari».
Intorno ai religiosi e alle religiose sono nati i e le gen-re (generazione nuova dei religiosi), che vedono riuniti religiosi e consacrati in prima formazione, giovani cioè che preparandosi alla vita consacrata dei diversi ordini intendono vivere la spiritualità dell’unità.
Negli Statuti generali dell’Opera di Maria approvati nel 1990 da Giovanni Paolo II, attraverso il Pontificio consiglio per i laici, veniva riconosciuto che i membri di Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica possono essere membri a pieno titolo del Movimento. Il legame è «essenzialmente un impegno di natura spirituale», si legge all’art. 5 del loro regolamento e non può prescindere dal consenso dei propri superiori.
Per offrire ai membri di vari Istituti di vita consacrata, Società di vita apostolica e Nuove Comunità l’approfondimento e la pratica della spiritualità dell’unità, sono sorti alcuni Centri internazionali di spiritualità nelle cittadelle di testimonianza del Movimento dei focolari, in cui i religiosi e consacrati presenti testimoniano il loro carisma nella reciprocità dei rapporti.
Il 25 ottobre 2004 la Pontificia Università Lateranense, Istituto “Claretianum”, ha conferito a Chiara Lubich la Laurea h.c. in Teologia della Vita Consacrata.
La rivista “Unità e Carismi”, in otto edizioni linguistiche, contribuisce alla diffusione del suo pensiero e alla comunione tra i carismi.
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Segreteria Internazionale dei Religiosi e Consacrati
Via della Selvotta, 25
00041 Albano L. (Roma) IT
tel. +39-06-9323875
fax +39-06-9321769
email: info.religiosi@focolare.org
Segreteria internazionale delle Religiose e Consacrate
Via Piave, 15 C.P. 22
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tel. +39-06-9411822
fax +39-06-9411822
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Centro di spiritualità “Claritas”
Via San Vito, 53 – Loc. Loppiano
50064 Incisa Valdarno (Firenze) IT
tel. +39-055-8336058
fax +39-055-8333833
email: info.claritas@focolare.org
Centro di spiritualità “Casa Emmaus”
Via San Vito, 13 – Loc. Loppiano
50064 Incisa Valdarno (Firenze) IT
tel. +39-055-8335934
fax +39-055-8335270
email: casa.emmaus@tiscali.it
Sacerdoti e seminaristi
Sin dagli anni ’50 diversi sacerdoti diocesani sono stati attirati dallo spirito di unità che caratterizza il Movimento dei Focolari, imperniato sul comandamento dell’amore reciproco. Vi hanno trovato una risposta dello Spirito alla “corrente” di rinnovamento che sta attraversando la Chiesa e che ha trovato un punto focale nel Concilio Vaticano II.
La partecipazione al Movimento non li distoglie dalla vita delle loro diocesi, ma li stimola, in mezzo alle loro normali attività, a proporre e far crescere lo spirito di unità fra tutti, a partire dal presbiterio diocesano, in pieno accordo con il vescovo e aperti a un dialogo universale.
In Gesù crocifisso e abbandonato, punto-cardine della spiritualità dell’unità, essi trovano la via e la misura per vivere il loro ministero come puro servizio: dando la vita per tutti. Lui infatti è il “sacerdote” per eccellenza, colui che genera la Chiesa, facendone “la casa e la scuola della comunione”, come fermento di fraternità per l’intera umanità.
Il primo focolare di “sacerdoti e diaconi focolarini” nasce a Roma, nel 1964. Oggi sono oltre 200 nel mondo, composti da sacerdoti diocesani e diaconi permanenti, che si impegnano a vivere l’unità chiesta da Gesù al Padre (cf Gv 17), in spirito di povertà, castità e obbedienza. Dove la situazione lo permette, fanno vita comune. In ogni caso realizzano tra loro un’intensa fraternità che testimoniano nel loro ministero.
Altra forma di impegno sono i “sacerdoti e diaconi volontari” che si incontrano regolarmente in “nuclei” e si adoperano ad animare con lo spirito dell’unità le differenti articolazioni della Chiesa e i vari campi della pastorale: dall’evangelizzazione alla testimonianza della carità, dalla liturgia ai mondi della famiglia e dei giovani.
Nel 1968 Chiara Lubich lancia per i seminaristi il Movimento gens (generazione nuova sacerdotale) presente attualmente in circa 400 seminari dei cinque continenti. L’impegno di mettere Dio al primo posto salva molte vocazioni e ne suscita altre. L’amore vicendevole fa scoprire in una luce nuova il celibato: vivere come Gesù per fare dell’umanità una famiglia.
Attorno ai sacerdoti e ai gens prende vita il Movimento sacerdotale, che raggiunge circa 20.000 sacerdoti e coinvolge pure ministri di diverse Chiese cristiane che vogliono condividere lo spirito e la vita del Movimento. Esso offre incontri, momenti di scambio, di comunione e di formazione con altri sacerdoti, diaconi e seminaristi: insieme con essi si desidera irradiare la “luce” dell’amore evangelico in ogni espressione della vita ecclesiale.
Sorgono così comunità che cercano di riflettere lo stile delle prime comunità cristiane. Come frutto di questa irradiazione, Chiara fonda il Movimento parrocchiale e il Movimento diocesano.
Il Centro internazionale di spiritualità per sacerdoti, diaconi permanenti e seminaristi, con sede nella cittadella internazionale di Loppiano (Firenze), accoglie per il periodo di un anno o sei mesi coloro che, col consenso dei propri Vescovi, desiderano sperimentare una “scuola di vita”, dove le ore di lavoro si alternano ai momenti dedicati all’approfondimento della spiritualità dell’unità e della sua concretizzazione a livello personale, ecclesiale e sociale.
Simili cammini formativi vengono offerti da altri Centri di spiritualità, nelle cittadelle del Movimento in Asia, Africa, America Latina e anche in Europa.
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CONTATTI:
Centro internazionale sacerdoti e diaconi focolarini: centro.sac.foc@focolare.org
Centro internazionale sacerdoti e diaconi volontari: centrosacvol@focolare.org
Movimento gens: gens@focolare.org
Movimento sacerdotale: movimento.sacerdotale@focolare.org
Donazioni
Un grande grazie in anticipo per ogni donazione, sia per i nostri progetti sociali, per emergenze nel mondo o anche per sostenerci nei vari compiti che svolgiamo in Svizzera.
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Il Movimento dei Focolari è riconosciuto come ente di pubblica utilità. Le donazioni, per le quali verrà fornita un'attestazione in gennaio per l’anno precedente, sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi.
Grazie per il vostro sostegno!
I volontari e le volontarie
I "Volontari di Dio", una diramazione del Movimento dei Focolari, sono uomini e donne di tutte le professioni e categorie sociali che scelgono di seguire Dio radicalmente e liberamente – da qui la parola “volontari” – vivendo nella quotidianità della loro vita la spiritualità evangelica dell’unità.
Fin dagli inizi del Movimento Chiara Lubich sente la spinta a correre verso l’umanità. Ricordando i primi tempi afferma: “Io penso che la nostra esperienza di quando Gesù in mezzo a noi moltiplicava i pani per concorrere a risolvere i problemi sociali di Trento, era una manifestazione del disegno dei volontari, come il primo seme”.
Seme che prende vita e corpo nel 1956 quando, sotto l’incalzare dei tragici fatti d’Ungheria, papa Pio XII pronuncia l’accorato appello: “Dio, Dio, Dio…”, per far risuonare “il nome di Dionelle piazze, nelle case, nelle officine…”.
Chiara accoglie quel grido e sembra fargli eco quando afferma: “Occorrono autentici discepoli di Gesù nel mondo. Discepoli che, volontariamente, lo seguono. Un esercito di volontari, perché l’amore è libero (…). Una società che testimoni un solo nome: Dio”.
Immediata è la risposta: impiegati, medici, infermieri, operai, politici, insegnanti, imprenditori, ecc. vogliono essere questi “Volontari di Dio”. Una chiamata tipicamente laica perché sentono “la particolare vocazione a permeare le realtà umane dello spirito di Dio”. Tale vita affascina tanti, che si impegnano in questo cammino di santità, via via che il Movimento si diffonde nei cinque Continenti.
Alla fine degli anni sessanta, Chiara vedendo tante iniziative ed opere sociali nate dalla vita e dall’azione dei volontari, affida loro il Movimento Umanità Nuova, espressione nel sociale del Movimento dei focolari.
Nel 1983, durante la grande manifestazione “Verso una Nuova Umanità”, a cui interviene Giovanni Paolo II, Chiara presenta i Volontari di Dio e ne delinea la vocazione: “totale donazione a Dio, senza consacrazioni particolari. Immersi nel mondo, luogo privilegiato della loro irradiazione, praticano il Vangelo sull’esempio delle prime comunità cristiane che desiderano emulare in questo secolo, essendo un cuor solo ed un’anima sola, con la conseguente ‘comunione dei beni’ spirituali e materiali. Nel nostro mondo (…) essi cercano di portare il fuoco, la luce e la forza, la ricchezza del Risorto, sforzandosi perciò di farlo splendere in se stessi con l’abbraccio delle croci di ogni giorno e impegnandosi a generare, con la più profonda unità tra loro, la Sua presenza nelle case, negli ospedali, nelle scuole, nei parlamenti, nelle officine, dappertutto”.
Nel 2006, in occasione del cinquantesimo della nascita dei Volontari, presenti 11.000 persone a Budapest (Ungheria), Chiara rimette a fuoco la loro vocazione, chiamandoli a rispondere alle sfide di oggi perché “il mondo ha bisogno di uomini credibili, costruttori di una umanità nuova nei vari ambiti della società”. E così conclude: “Mirate a compiere il progetto di Dio sull’umanità: la fraternità universale”.
Attualmente i volontari e le volontarie sono circa 20.000 e 4.000 che si preparano a diventarlo, fra cui cattolici, cristiani appartenenti a varie Chiese e alcuni fedeli di altre religioni.