Famiglie Nuove Svizzera italiana
Quale è la genesi di questi incontri?
Il Movimento dei Focolari organizza mensilmente il sabato pomeriggio degli incontri per bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni. In questi incontri essi vengono invitati a vivere esperienze di relazione fraterna, alla luce della vita cristiana. L'anno scorso, in parallelo a questi incontri, per quattro volte, è stato proposto ai loro genitori un momento tutto per loro come coppia. Ogni volta si è riflettuto su un tema diverso affrontandolo dal punto di vista spirituale, psicologico e personale (esperienze di vita).
Le coppie sono state contente ed hanno chiesto di continuare anche quest'anno, scegliendo tramite un sondaggio, i temi da loro preferiti (stima di sé e stima reciproca; la comunicazione nella coppia; …).
Lo scambio spontaneo che avviene in questi incontri contribuisce ad essere famiglia con le famiglie e aiuta a creare una cultura non più dell'io ma del noi.
Perché prendere del tempo per la coppia?
Più che “prendere del tempo per la coppia”, in un’epoca in cui si continua a “correre” e di tempo di cui disporre sembra non essercene più, l’invito che formuliamo è quello di avere cura della coppia che, all’arrivo dei figli o di altre realtà della vita, passa facilmente in secondo piano.
Ecco allora che, nel tempo in cui i bambini ed i ragazzi sono impegnati nell’esperienza, menzionata sopra, scegliere di ricentrare l’attenzione sul benessere della coppia, diventa un’opportunità per i genitori e, nel contempo, una testimonianza per i figli.
Sì, perché i figli osservano continuamente i genitori, vederli desiderosi di vivere dei momenti insieme, di ritagliarsi un tempo che altrimenti avrebbero potuto spendere individualmente, di saperli in un percorso di approfondimento della relazione, quindi ancora desiderosi di crescere, di imparare, di condividere e di migliorare, è segno di valore, è segno di amore. E questa è la sorgente nella quale i figli sono stati accolti e che vale la pena possano ancora sperimentare, anche se i primi a beneficiare della vitalità della coppia saranno i genitori stessi. Infatti all’interno del Movimento Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari, si dice che il primo figlio dei due sposi è la coppia stessa, il loro rapporto di cui prendersi cura.
approfondire bene il tema del primo incontro... "la stima di sé e dell'altro":
> Romani 12:10: "Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno; gareggiate nello stimarvi a vicenda." Perché S. Paolo afferma questo? Cosa intende?
> come può la stima di sé influenzare la dinamica e la qualità di una relazione di coppia?
È molto interessante che, leggendo il tema proposto per il primo incontro “la stima di sé e dell’altro”, venga citato S. Paolo e la lettera ai Romani, ma non sappiamo rispondere alla domanda sul perché Paolo affermi questo e cosa intenda, oltretutto siamo certi che il testo sia ispirato dallo Spirito Santo e non abbiamo nessuna competenza per esprimerci in tal senso.
Invece, in quanto coppie, abbiamo esperienza di come la stima di sé possa influenzare la dinamica e la qualità della relazione di coppia. Quante insicurezze e quanti litigi nascono perché non mi sento di valere abbastanza e temo che il compagno/la compagna non abbiano più buone ragioni per stare con me, e quante volte su queste fragilità vorrei essere accudito/a, rincuorato/a, rassicurato/a come se fossi un/a bambino/a e non l’adulto che cerca il/la mio/a compagno/a nella relazione con me; e succede anche il contrario, quanti tradimenti nascono dal sentimento di valere di più e di meritare di più di quanto mia moglie/mio marito mi riconosce, e allora cerco la relazione altrove. Ma al di là di queste dinamiche, la verità è che noi siamo felici quando amiamo e siamo amati, e non solo quando amiamo l’altro, ma anche quando amiamo noi stessi, e questo ci ricorda, vista la citazione iniziale, le parole di Gesù nel Vangelo di Marco 12, 29-31: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”; se non ho amore per me stesso, che è in rapporto alla stima che ho di me, come farò ad amare il mio compagno/la mia compagna, con quale misura?
Abbiamo voluto utilizzare la parola Okness che, in psicologia è una delle componenti dell'Analisi Transazionale, in quanto esprime quell’atteggiamento che ci porta ad accogliere, rispettare e stimare l'altro e noi stessi riconoscendogli, e riconoscendoci, la ricchezza e l’unicità che contraddistingue ogni persona e che ci predispone a ogni incontro come a un momento unico e irripetibile. Attraverso le parole del relatore, scopriremo che è quella spinta a costruire con ogni persona che incontriamo rapporti autentici, caratterizzati da assenza di manipolazioni, sincerità, lealtà e onestà. La sua applicazione favorisce la reciprocità; quindi è un fattore importante sia in un rapporto di coppia che in una famiglia. Accogliendo l’altro gli permettiamo di esprimere pienamente ciò che è nelle stanze della sua anima e del suo essere. E, in un gioco reciproco, anche l’altro ci consente di svelarci e rivelarci sempre più. Ecco la pienezza della relazione: rapportarsi, reciprocamente, con quell’autenticità che sola consente di esprimere pian piano le perle del mistero insito in ogni persona. Tutto questo, fa eco in noi, alle parole di Gesù "Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi" e a quelle di San Paolo che danno un'anima a quanto detto sopra.
Quali sono i segni di una stima di sé bassa e come possono le coppie affrontarli insieme?
Più che agli eventuali segni di una stima di sé bassa, l’accento vorremmo metterlo sulla percezione di sé e quindi sulla consapevolezza individuale, di quale valore mi do; partendo però dalla considerazione che il valore che mi do non dipende solo dal mio giudizio critico, ma anche da una serie di esperienze vissute, elaborate ed integrate e da tanti giudizi di persone più o meno famigliari, tra cui anche quello del/la mio/a compagno/a. Quest’ultimo, la coppia può e forse deve affrontarlo assieme, ma il lavoro ultimo è dell’individuo.
Un accenno agli altri incontri sul "dialogo nella coppia"...
Una volta poste le basi per la relazione di coppia, cioè che vi siano due individui ben disposti all’amarsi l’un l’altro, i figli e se stessi in questo ruolo di coppia di vita, allora il dialogo diventa strumento di relazione, e, come tutti gli strumenti, si può usare in numerosi modi differenti. Ricordo l’introduzione di un corso di chitarra su musicassetta che, parlando dello strumento ne descriveva i potenziali pregi, potendo produrre musiche interessanti, affascinanti, coinvolgenti, ma ricordava anche le fatiche, come i calli alle dita e le stonature, e finiva dicendo che, essendo la chitarra costruita di buon legno stagionato, se proprio non riesci a farci nient’altro puoi sempre usarla per “scaldarti”.
Ecco che lo strumento del dialogo nella coppia può essere usato per un bene ma anche per ferire; esercitarsi nel suo buon utilizzo aiuta a perseguire quella felicità, citata prima, che tutti stiamo cercando.
e un accenno al weekend...
Come ricordavamo prima, nell’ambito di questa proposta è prevista la possibilità di vivere insieme un fine settimana alla Montanina dal 30 aprile al 3 maggio, dove verranno approfonditi gli argomenti del percorso, ma soprattutto dove si consolideranno le esperienze di condivisione della vita di famiglia, fatta quindi dai figli, ma anche dalle coppie, che ci piace ricordarlo: cronologicamente vengono prima.