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Chi siamo

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Alla domanda su come fosse articolato il Movimento posta da una giornalista a Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolari ci teneva a fare una precisazione: «Prima di parlare della struttura del Movimento – spiegava –, delle sue diramazioni, ecc., vorrei dire che noi tutti lo vediamo anzitutto come un’unica entità, una sola cosa, una realtà che realizza prima in se stessa il messaggio che poi deve portare nel mondo: l’unità. Noi ci sentiamo veramente noi stessi quando ci si vede così. Perché noi siamo una cosa sola. Giovanni Paolo II ci vede in questo modo, quando dice (anche considerando il numero delle persone): “Voi siete un popolo”. Ecco, proprio così è il Movimento: un popolo o una porzione di Chiesa. Le differenze vengono dopo. Esse consistono in vocazioni diverse l’una dall’altra, in compiti differenti per arrivare allo stesso fine».

Se è difficile quantificare il numero delle persone toccate dall’ideale dell’unità, anche attraverso i mezzi di comunicazione, è anche vero che negli anni, attorno ai membri più direttamente coinvolti, sono andati sviluppandosi dei movimenti con ampia diffusione. Così li spiegava Chiara Lubich: “Poiché ogni persona, ogni categoria nel Movimento, ha una spinta a diffondere, con la vita, la vita, ecco che si è formato, direi spontaneamente, attorno ai membri più impegnati, un più vasto alone di persone particolarmente attratte dalla loro testimonianza». È così che attorno ai focolarini sposati è nato il Movimento Famiglie Nuove; attorno ai volontari e alle volontarie si è sviluppato Umanità Nuova; attorno ai gensono sorti i Giovani per un mondo unito e i Ragazzi per l’unità. Dai sacerdoti diocesani membri dei Focolari è nato un più ampio Movimento sacerdotale; attorno alla vita delle parrocchie e delle diocesi è fiorito il Movimento parrocchiale e il Movimento diocesano animato da sacerdoti, seminaristi, religiosi e laici delle diverse diramazioni dei Focolari, mentre i religiosi animati dall’ideale dell’unità hanno suscitato il Movimento dei religiosi e delle religiose, anche nel settore giovanile con i gen-re.

“Parte essenziale della nostra Opera – scriveva Chiara nel 1979 – sono gli aderenti”. Essi – circa due milioni di persone – pur non chiamati ad una vocazione particolare, cercano di realizzare l’ideale dell’unità nel loro ambiente. Condividono lo spirito e i fini del Movimento e partecipano alle sue attività. Infine i simpatizzanti stimano e amano anche solo qualche aspetto del Movimento, sostenendolo con preghiere e aiuti di ogni genere.

Questo popolo diffuso in tutto il mondo ha varcato i confini della Chiesa cattolica, e vede al suo interno cristiani di altre Chiese e comunità ecclesiali, seguaci di altre religioni, e persone di convinzioni non religiose. Ciascuno aderisce al Movimento, condividendone il fine e lo spirito, nella fedeltà alla propria Chiesa, fede, e coscienza.

Efficace il paragone usato da Chiara Lubich per spiegare la variegata composizione di questo popolo. Rifacendosi all’immagine presente in tante chiese medioevali della Madonna che con il suo mantello «avvolge e protegge castelli e chiese, artigiani e monaci, vescovi e madri di famiglia, ricchi e poveri; insomma la città di tutti con i suoi abitanti», e presentando tale immagine come un modo di rappresentare la maternità universale di Maria, Chiara aggiungeva: «Ebbene, qui c’è qualcosa di simile. Invece di un grande affresco, il Movimento è un pò una copia vivente di quell’immagine, di quella realtà. A somiglianza di Maria, questa sua Opera è come un mantello che raccoglie brani di Chiesa e di umanità, perché ha ricevuto da Dio il dono di farli famiglia. È un dono, un carisma che, appunto, fa assomigliare l’Opera a Maria, nella sua funzione materna e unificante».

Vita e attività

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La coscienza che il Vangelo vissuto, alla luce della spiritualità collettiva proposta da Chiara Lubich, può dare risposte concrete alle sfide sociali di ogni luogo e tempo, interpella uomini e donne di buona volontà ad affrontare con lungimiranza e competenza i problemi della società di oggi, per sanare le piaghe e mettere in luce le potenzialità di singoli e comunità.

La dimensione spirituale, d’altronde, non è mai stata disgiunta da quella sociale nella vita del Movimento se già nel 1943 Chiara stessa sognava di «risolvere il problema sociale di Trento» e con le sue prime compagne andava in giro per la città a sanare le ferite materiali e spirituali degli scampati alle bombe, a confortare chi era rimasto solo. Numerose le esperienze in tal senso vissute sempre con l’intervento straordinario della Provvidenza.

E’ lo scopo del Movimento Umanità Nuova, espressione nel sociale del Movimento dei Focolari, quello di far sì che le persone, nel loro impegno quotidiano e straordinario, attuino quella rivoluzione evangelica che penetri nelle strutture, rinnovandole e generando speranza, fiducia, positività.

Nato nel 1968, il Movimento Umanità Nuova trova principali animatori e sostenitori nei “volontari di Dio“: sono donne e uomini impegnati in prima linea ad attuare le parole del Vangelo nei più vari ambiti sociali, culturali, economici e politici, per offrire delle risposte concrete alle sfide della società contemporanea.

Umanità Nuova esce a vita pubblica, oramai maturo e diffuso, nel 1983 con una manifestazione al Palaeur di Roma cui parteciparono più di 15 mila persone dai cinque continenti. Presentando a Giovanni Paolo II i frutti dell’azione nel sociale dell’ideale dell’unità, così Chiara descriveva i convenuti: persone che desiderano «testimoniare con la propria vita al mondo che li circonda, ed evidenziare con la chiarezza dei fatti, la formidabile incidenza che il Vangelo ha anche sull’aspetto più terreno della vita, individuale e sociale: l’apporto cioè che la Parola di Dio, tradotta in pratica, è in grado di offrire alla costruzione della città terrestre».

Del Movimento Umanità Nuova fanno parte persone di tutte le fedi e condizioni, gente che vuole contribuire a dare un’anima alla società contemporanea, concorrendo al rinnovamento di uomini e strutture. Proprio per quell’apporto che il Vangelo dà «alla costruzione della convivenza civile, ravvivandola e trasformandola con lo spirito dell’unità in tutti i suoi ambiti», come si legge all’art. 4 del regolamento, le persone che ne fanno parte, continua l’articolo, riconoscono in tutte le piaghe e divisioni della società il grido d’abbandono di Gesù e, confidando nella promessa fatta da Lui stesso: “Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sono presente in mezzo a loro”, operano uniti per rispondere con l’amore al Suo grido. Mirano a suscitare la reciprocità fino all’unità, contribuendo con idee ed azioni a rinnovare rapporti, ambienti, strutture, fino ad influire sugli aspetti politici e legislativi. Considerano il canto del Magnificat la loro “Magna Charta” ed affidano la loro azione a Maria Regina dei popoli».

Umanità Nuova, si legge all’art. 3 «si articola in “mondi”, che rappresentano l’insieme dei vari ambiti della vita sociale, con tutte le persone coinvolte e le diverse categorie in esse operanti». Ad esempio del mondo della sanità fanno parte medici, infermieri, ammalati; nel mondo della scuola rientrano gli insegnanti, i genitori e così via per tutti gli altri ambiti, dalla politica all’economia, dal diritto all’arte.

Uno degli ultimi sviluppi riguarda un percorso rivolto in maniera più specifica al contesto urbano:  il Progetto Città, col quale si apre un cammino di ampio dialogo dentro la società civile, le associazioni, le varie forme di volontariato e le istituzioni, attraverso le più varie iniziative, sociali, culturali, politiche.

Un laboratorio di fraternità, dunque, all’interno del quale riscoprire la bellezza del pensare e lavorare insieme per un progetto comune, con il coraggio di affrontare le grandi domande dell’umanità come il rispetto della persona in tutte le sue componenti, della vita e dell’ambiente, ma anche la pace, la giustizia, per rendere la comunità del mondo più vivibile e più bella.

www.umanitanuova.org

I Ragazzi per l'unità

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Sono 150.000 ragazzi, presenti in 182 Paesi dei 5 continenti, il loro obiettivo: costruire un mondo unito; sanno che non è un’utopia, ma il futuro che vogliono costruire: un impegno che parte da ciascuno e che cercano di realizzare, quotidianamente, lì dove vivono: a scuola, in famiglia, con gli amici, nelle loro città…

Questo movimento a largo raggio è nato nel 1984 attorno ai Gen 3, del Movimento dei focolari: con loro condividono l’ideale della fraternità e l’impegno nel costruirla percorrendo tutti i “sentieri” possibili per far crollare le barriere dell’odio e dell’indifferenza.

Credono nell’amore evangelico come unica forza capace di cambiare il mondo, cercano di viverlo e di coinvolgere gli amici e quanti sono loro vicini. Si impegnano a vivere la Regola d’Oro, “Fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi”, presente nella Bibbia e nei libri sacri di tante grandi religioni e principio condiviso da molti. Vivendola, infatti, si generano rapporti nuovi capaci di contribuire, nella fedeltà alla propria fede, alla realizzazione della pace e della fraternità.

Testimoniano l’ideale del mondo unito attraverso incontri, giornate e assemblee nelle scuole, giochi, iniziative sportive, operazioni ecologiche, manifestazioni di vario tipo… utilizzano il linguaggio della musica o delle parole, dell’arte o delle azioni per arrivare a tutti i loro coetanei.

Si impegnano a portare l’unità lì dove vivono costruendo ponti di unità con chi è diverso da loro, per cultura, età, religione; vanno incontro ai profughi o agli immigrati, cercano di entrare in dialogo con ogni tipo di persona per trovare con ciascuno punti di incontro e scoprire che la fraternità universale è possibile partendo dalla conoscenza personale e dal costruire rapporti veri. Per questo hanno dato vita all’azione “ColoriAMO la città” con la quale si impegnano a colorare, attraverso azioni concrete di fraternità, i luoghi più “grigi” dei quartieri nei quali vivono, quelli dove maggiore è la povertà, la solitudine, l’emarginazione. Vogliono contribuire così a trasformare le loro città in un luogo che sia “casa per tutti”. Coinvolgono i loro coetanei, ma anche adulti, famiglie e istituzioni.

Sono costruttori di pacesia a livello personale che tutti insieme, animano marce per la pace, si incontrano quotidianamente nel Time-out – un appuntamento di tutti i ragazzi per l’unità del mondo, alle 12 ora italiana, per un minuto di silenzio o di preghiera per la pace – si rendono protagonisti dei più diversi tipi di azioni locali e mondiali per realizzarla.

Vivono la cultura del dare: condividono quanto hanno (beni materiali, talenti, tempo…) con gli altri ragazzi per l’unità di tutto il mondo; come in una famiglia chi ha di più lo condivide con chi è in necessità. Realizzano molte attività nei 5 continenti, come le Fiere Primavera attraverso le quali sostengono i “Progetti dare”, microrealizzazioni in vari Paesi del mondo a favore dei ragazzi più poveri.

Con il progetto Schoolmates promuovono una rete tra le scuole: classi di diversi Paesi corrispondono e condividono culture ed iniziative già in atto per costruire un mondo unito. Attraverso un fondo di solidarietà sostengono borse di studio per i loro coetanei che non avrebbero la possibilità di studiare poiché vivono in Paesi in guerra o con forti squilibri sociali ed economici.

La loro storia

1984 ai gen 3 riuniti per una loro scuola di formazione internazionale, il giorno di Pasqua Chiara invia un messaggio in cui propone loro di coinvolgere quanti più ragazzi possibile nella realizzazione di un mondo unito: è la nascita del movimento Ragazzi per l’unità.

1985 Chiara lancia i “sentieri per l’unità” da percorrere insieme a tutti i ragazzi del mondo per costruire il mondo unito; il primo è il sentiero rosso: una comunione dei beni planetaria tra tutti i Ragazzi per l’unità per aiutare i più bisognosi e sanare le disuguaglianze.

1987 a Castelgandolfo c’è il primo Supercongresso della storia: il raduno mondiale dei Ragazzi per l’unità.

1987 al Summit dei Capi delle Grandi Religioni per la pace a Kyoto (Giappone) consegnano 147.000 firme di ragazzi di tutto il mondo, il loro impegno per costruire la pace: percorrono così il sentiero giallo.

1988 anno europeo del cinema e della televisione, i Ragazzi per l’unità lanciano l’Azione TV per un mondo unito. Con un messaggio consegnato alla Commissione Europea su Cinema e TV, al Consiglio d’Europa, all’ONU di New York con 750.000 firme di adesione propongono che i media contribuiscano ad un mondo unito – è il sentiero violetto.

1990 in occasione della prima guerra del Golfo il Time-out viene proposto a tutto il Movimento dei focolari. Da allora questo quotidiano appuntamento continuerà ad essere momento di silenzio e preghiera per chiedere la fine di tutte le guerre.

1992 si assiste all’esplosione dei Ragazzi per l’unità: al secondo Supercongresso accorrono in 9.000 da tutto il mondo mostrando un movimento ormai molto diffuso ed impegnato a tutte le latitudini.

1997 in questo terzo Supercongresso viene lanciata l’azione “gioia ora a tutti”.

2000 nel decimo anniversario della Convezione sui diritti dell’infanzia, partecipano a Tokyo (Giappone) alla prima Conference of Children for the Coming Generation, occasione di dialogo fra ragazzi di 40 Paesi sulla pace e l’unità in vista del nuovo millennio. Il documento finale, indirizzato ai capi di Stato, è sottoscritto da 200.000 persone nel mondo e consegnato all’ONU di New York.

2002 il quarto Supercongresso porta i ragazzi ad “invadere” le strade di Roma e, con una manifestazione al Colosseo, testimoniano in 10.000 il loro impegno per la fraternità universale: nasce il progetto Schoolmates all’interno del sentiero indaco.

2005 percorrono il sentiero verde e realizzano la prima edizione di Run4unity: una staffetta sportiva mondiale per la pace.

2008 la seconda edizione di Run4unity vede coinvolti, nei diversi fusi orari, oltre 100 mila ragazzi di etnie, culture e religioni diverse che, passandosi il testimone, manifestano il loro impegno a costruire l’unità e stendere simbolicamente sul mondo un arcobaleno di pace. Sono coinvolte 300 città di 87 Paesi.

2009 il Supercongresso si svolge in India.

CONTATTI

Segreteria Mondiale Teens4unity
Via di Frascati, 328
00040 ROCCA DI PAPA – Roma – Italy
Tel. – Fax (+39) 06.94.96.268

Website: http://www.teens4unity.net

Parola di Vita Ragazzi

Economia di comunione

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Mentre a livello mondiale si avverte la fragilità e la non sostenibilità dell’attuale sistema economico, la società civile esprime una fioritura di nuove forme di economia sociale: commercio equo, finanza etica, consumo critico.In questo contesto si situa uno stile economico innovativo che coinvolge singoli e gruppi: tempo, talenti, beni materiali sono messi in comune.

La comunione dei beni è lo stile di vita dei membri del movimento.

E’ una comunione spontanea che si esprime in modi diversi secondo le diverse possibilità e sensibilità.

E' destinata in aiuto alle persone più prossime, come a Paesi in condizioni difficili per sottosviluppo e conflitti, o colpite da calamità naturali, e per sostenere iniziative ed opere sociali.

La cultura del dare

La condivisione dei beni è stata sin dagli inizi l’espressione spontanea dell’amore scambievole vissuto dalla comunità di Trento, formata da giovani, famiglie, persone di ogni età e condizione sociale, nata durante il secondo conflitto mondiale. E’ il recupero di quella dimensione tipica della primitiva comunità cristiana: "Erano un cuor solo e un’anima sola e non vi era tra loro chi fosse nel bisogno".

Economia di comunione nel mondo

 

Il Movimento Politico per l'Unità

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Le idee

Molti indicatori dimostrano che i popoli si stanno reciprocamente avvicinando, nonostante la fame, le disuguaglianze, le guerre, il terrorismo. Questo cammino irreversibile - ma spesso in balia di una politica troppo debole, se non malata - può vedere aumentare l’apporto e la responsabilità di tanti e intensificare, in tal modo, la crescita in civiltà dell’umanità intera. 
Desideriamo contribuirvi con una specificità. Per una civiltà che sia fondata sull’unità. Desideriamo innovare politica e singole politiche perché insieme si possa andare verso un mondo unito nella ricchezza delle sue diversità. 
Il secolo passato ha affermato i diritti individuali e i diritti dei singoli popoli, quando già erano acquisiti i principi di libertà ed uguaglianza. Ma la politica, ai vari livelli, ancora non riesce a legare gli interventi e ad avere nuove visioni. Manca un collante, manca la forza di relazioni politiche, sociali, economiche al passo con le sfide di oggi. 
L’idea del mppu non è nuova, è un principio politico saltuariamente ricorso nella storia, ma nuovo è l’impegno di perseguirla, di declinarla come categoria politica, di metterla a base degli assetti istituzionali e delle iniziative legislative ed amministrative. 
E’ la fraternità universale. 
Un principio forte, un metodo di lavoro politico ed un obiettivo per i popoli, con cui rispondere ad una esigenza profonda della storia.

Gli obiettivi

•    Sviluppare una corrente di cultura politica, ispirata al carisma dell’unità di Chiara Lubich, che da spazio a tutti i passi positivi compiuti dall’umanità e che sostiene pensiero e azioni politiche rivolte a costruire unità tra le comunità e tra i popoli.
•    Declinare il principio di fraternità universale per tradurlo in fatti, delibere, leggi, diritti e doveri, offrendo contributi per la revisione, sotto tale luce, degli assetti istituzionali locali, nazionali e internazionali.
•    Proporre attività, seminari, laboratori, campagne di sensibilizzazione e convegni in cui politici, diplomatici, funzionari pubblici, studiosi di scienze politiche, cittadini attivi e giovani possano trovare spazi di vero incontro e di formazione.
•    Aprire ovunque occasioni di dialogo politico competente, che rispetti le diverse visioni politiche e le posizioni dei propri partiti e, contemporaneamente, renda i luoghi della politica sedi di profondo ascolto, di comprensione delle altrui posizioni e di discussione capace di produrre decisioni condivise.
•    Promuovere la cultura della partecipazione affinché, nelle città, negli stati e a livello internazionale, le decisioni politiche siano il risultato di valori, idee e scelte maturate con appropriati percorsi deliberativi dentro ciascuna comunità.

La rete

Il mppu opera come una rete, sia a livello regionale che mondiale. I suoi nodi sono centri locali, nazionali ed un centro internazionale. Sono realtà leggere, di coordinamento e di servizio, che hanno solo il compito di promuovere, di essere nodo dei contatti, di facilitare le iniziative e, non ultimo, di mantenere la rotta sull’obiettivo di un mondo unito.
Il compito specifico del Centro internazionale è quello di mantenere tutti i centri in relazione fra loro e sempre aperti alla dimensione mondiale; di cooperare con altri organismi di livello mondiale, che mirano a rinnovare la politica e le specifiche politiche, in vista della convivenza e della pace; di declinare il principio di fraternità universale in proposte di politica internazionale.

La storia

Le sue radici sono nella storia e nel carisma dell’unità di Chiara Lubich. 
I prodromi sono il suo impegno per i poveri a Trento: con il primo gruppo di giovani mirano a risolvere il problema sociale in una città devastata dal 2° conflitto mondiale; in breve questa esperienza si diffonde nel mondo; si estende in ambito economico, nella promozione delle minoranze, nel diritto, nell’impegno per l’ambiente, nell’arte, nel mondo dell’educazione e della comunicazione, nel cercare una nuova relazione tra cittadini e rappresentanti eletti. 
Fondamentali le testimonianze di impegno personale in politica di Igino Giordani, co-fondatore dei Focolari e membro dell’Assemblea Costituente e deputato in Italia, di Josef Lux vice primo ministro della Cechia, seguite da molte altre fino a Horacio Pirotta appassionato politico argentino. 
2 maggio 1996, Napoli (Italia): un incontro tra Chiara Lubich e un gruppo di politici di differenti ruoli e riferimenti culturali. E’ in tale occasione - in una città devastata dalla camorra e in una fase difficile della politica nazionale italiana - che nasce formalmente il Movimento per l’unità. “Un movimento che abbraccia politici di tutti i partiti ... e crea una cultura che contagi ... al servizio di quanti cercano il bene ... Spero proprio che abbia fortuna”.
Sembrava inizialmente rivolto all’Italia, come spiegò allora Chiara Lubich ma presto diventa un’inondazione di idee, incontri, iniziative che raggiunge, nei continenti, politici di vari riferimenti culturali. Significativo l’intervento di Chiara Lubich rivolto ad un gruppo di parlamentari a Westminster, Londra, il 22 maggio 2004.

Per ulteriori informazioni:

Movimento politica per l'unità in Svizzera

Movimento politico per l'unità internazionale

 

 

Centri d'incontro e cittadelle

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Nel 1964 nasce a Loppiano, vicino a Firenze, la prima cittadella del Movimento dei Focolari. Attualmente vi vivono circa 900 persone di una settantina di Paesi, soprattutto giovani e famiglie, di cui la maggior parte per un periodo di formazione e pressoché  un terzo in modo permanente. L’idea base di queste cittadelle, che sono ormai una trentina nel mondo intero, è essere la testimonianza viva che è possibile fondare una società sulla legge fondamentale dell’amore reciproco. 

A seconda del paese in cui si trovano queste cittadelle hanno caratteristiche proprie: quelle del  Brasile e delle Filippine sono legate ad attività sociali, quella degli Stati Uniti è un luogo di dialogo tra razze e religioni; in Germania, la città-pilota di Ottmaring (Augsburg) ha una dimensione ecumenica.  In Camerun, a Fontem, la cittadella è divenuta un modello di sviluppo. La popolazione che viveva in quella zona era infatti in via di estinzione a causa della elevata mortalità infantile; la città ivi sorta attorno al primo ospedale è ora il centro fiorente di tutta una regione. 

In Svizzera, a Baar (Zugo) è nata nel 1976 la cittadella Pietra Angolare (foto) con il suo centro di incontri.  In nostro paese ospita a Montet (Broye friburghese) anche il secondo centro internazionale di formazione dei focolarini e dei giovani del Movimento dei Focolari.

Link verso il sito della cittadella "Pietra angolare" (Baar)

Link verso il sito del Centro Internazionale di incontri e di formazione (Montet)

 

Riviste ed editrici

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L’unità è la nostra avventura. E un’avventura richiede due cose: prima di tutto una meta che si vuole raggiungere, ma di cui non si conosce ancora tutta l’ampiezza; e persone che vi consacrino le loro energie, il loro cuore, la loro intelligenza, la loro fede.

Il Gruppo editoriale Città Nuova“, fondato nel 1956 da Chiara Lubich ed espressione del Movimento dei focolari, intende guardare alla società con lo sguardo della fraternità universale e raccontare giorno per giorno l’avventura di “un popolo nato dal Vangelo”, che vive per rendere visibile e reale l’ideale di un mondo più unito.

Le 22 case editrici e le 37 edizioni della rivista Città nuova, pubblicate in tutto il mondo, sono unite da questo unico obiettivo.

Città nuova, rivista quindicinale del Movimento dei focolari, propone una visione degli avvenimenti, delle persone e dei fenomeni nella prospettiva dell’unità. Con una sensibilità particolare per i segni dei tempi, la rivista è attenta alla comunione all’interno della Chiesa cattolica, all’ecumenismo, al dialogo interreligioso e a quello tra persone di convinzioni diverse.

Città nuova è una espressione della spiritualità e delle proposte culturali, sociali ed economiche del Movimento dei focolari, fondato da Chiara Lubich.

«Nuova Umanità» da trent’anni è espressione della cultura del Movimento dei Focolari. Fondata nel 1978 da Chiara Lubich, è pubblicata da Città Nuova Editrice, esce ogni due mesi ed accoglie studi e approfondimenti di tutte le discipline umanistiche.

È, prima di tutto, la rivista della Scuola Abbà”, il Centro di studi internazionale che Chiara ha fondato, chiamando studiosi di diverse materie ad approfondire i contenuti culturali del carisma dell’unità. La rivista accoglie anche i frutti delle ricerche che provengono dalle diverse Scuole promosse dal Movimento, in particolare nei campi del dialogo intraecclesiale, ecumenico, tra le religioni e le culture; esprime inoltre le nuove prospettive di pensiero aperte dal carisma dell’unità in campo sociale, economico, politico, delle professioni.

«Unità e Carismi» affronta in modo monografico differenti temi di spiritualità, partendo dalla sapienza evangelica, dalla luce carismatica che brilla nella Chiesa attuale e dal vissuto esperienziale. Si compone di articoli dottrinali, testimonianze di santi e sante di tutti i tempi ed esperienze di religiosi e religiose di oggi. Vuole favorire l’unità fra tutti: religiosi e religiose, laici e sacerdoti, in modo che la diversità dei doni e la ricchezza dei carismi si componga in armonia.

Insieme all’edizione italiana ha altre 7 edizioni: francese, inglese, polacca, portoghese, slovena, spagnola, tedesca. La rivista in Italia è in vendita solo per abbonamento.

«Sophia – Ricerche su i fondamenti e la correlazione dei saperi» è un semestrale accademico espressione della ricerca svolta nell’Istituto Universitario Sophia, di cui porta il nome – Sophia, Sapienza – e il cui sottotitolo – “Ricerche su i fondamenti e la correlazione dei saperi” – vuole esplicitare il taglio specifico che la caratterizza e la impegna: si tratta di pensare il significato e l’apporto delle discipline scientifiche previste nella ricerca e nell’insegnamento di Sophia nell’orizzonte sapienziale di vita e di luce e nel dialogo interpersonale e interdisciplinare che ne specificano il progetto e il programma.

I contributi degli autori spaziano dalla teologia biblica alla teologia sistematica, dalla filosofia politica all’economia politica, dall’epistemologia e cosmologia alla logica e ai fondamenti della matematica.

«Gen’s» – Per un approfondimento della spiritualità dell’unità e delle prospettive ecclesiali che ne nascono. Bimestrale, particolarmente rivolto a sacerdoti e seminaristi, in varie lingue.