In molti gruppi e comunità vi sono persone che dirigono e che hanno incarichi di governo. In questo modo, tali persone, hanno potere e autorità che possono volgere al bene, ma di cui possono anche abusare. Ciò vale per l'accompagnamento spirituale, ma anche in famiglia o con il partner, nella scuola o nell’ambito di una terapia. Possono favorire un abuso, le situazioni nelle quali vi è un superiore e una persona o un gruppo di persone a lui sottoposti. Sono a rischio di abuso anche tutte le relazioni in cui una persona o un gruppo cercano consiglio, direzione o aiuto e l’altra persona lo fornisce. Per tali casistiche è necessario che i dirigenti, i capigruppo, i ministri, gli accompagnatori e le accompagnatrici spirituali abbiano una coscienza autocritica e piena consapevolezza della propria particolare responsabilità.
L’abuso “spirituale” si verifica in ambiente religioso e inizia laddove qualcuno manipola e mette sotto pressione con testi biblici, contenuti teologici e pratiche spirituali, una persona che attende invece consiglio. L’abuso può essere perpetrato non solo da singoli, ma anche da intere comunità.
La persona abusata viene così condotta in uno stato di confusione, angustia ed isolamento invece che in una relazione di piena libertà e realizzazione nel proprio rapporto con Dio. Le conseguenze sono dipendenza e oppressione invece che libertà e autonomia, fino a giungere a gravi danni alla salute fisica e psichica della persona colpita. L’abuso spirituale è una forma di abuso di potere, poiché gli autori sfruttano il proprio ruolo oppure le proprie funzioni per oltrepassare limiti, senza che l’altro possa difendersi.
Si veda anche: