Terremoto in Turchia

Dal diario di Padre Antuan

Carissimi,

quando ho un po’ di batteria e la linea vi aggiorno. Innanzitutto grazie per la vostra vicinanza e le vostre preghiere. Si il crollo della Cattedrale è impressionante, proprio ieri ci avevo celebrato la Messa di domenica! Ma ora le pietre vive che hanno bisogno d’attenzione e con loro con l’aiuto di Dio potremo ricostruire il tutto.

Assieme le nostre suore di clausura arrivate da poco per iniziare la vita monastica, carissima Agi, una Focolarina, amici italiani Luca ed Enrico, e tanti altri stiamo cercando di ospitare un gruppo di persone, cattolici, ortodossi, armeni e musulmani. Condividiamo quello che abbiamo per oggi e forse ancora per domani, Siamo tutti nel refettorio che è più agibile dove abbiamo anche celebrato la S Messa! Ho portato l’immagine della Madonna dalla Cattedrale, questa immagine sarà la nostra forza e con lei affronteremo tutto.

Continuiamo a confidare in Dio e nella sua Santa Provvidenza. Piove, fa freddo e scosse sono fortissime. Sentiamo la vostra vicinanza e ci contiamo.

Portiamo nel cuore anche l’amata Siria….

…Ho individuato un posto dove il cellulare prende abbastanza bene. Cammino per 10 minuti e appena ci arrivo arrivano anche i vostri messaggini! Devo ammettere: è bello essere connesso a una “rete” di amici quando si affrontano delle situazioni che ti superano! La rete che diventa il Corpo!

Ho subito cercato di contattare il Sottoprefetto della città, Sig. Murat Sefa Demiryürek, con cui eravamo compagni di classe all’università, per chiedere dell’acqua potabile e dei viveri. Dopo qualche ora assieme a Luca eravamo già da lui a ritirare il necessario. Lui stesso con molta umiltà faceva la distribuzione degli aiuti, che arrivano da tutta la Turchia, a chi ne ha bisogno senza nessuna discriminazione. Al nostro rientro all’episcopio vedere i sorrisi della gente è indicibile.

Le nostre comunità cristiane del Vicariato, soprattutto quelli di Mersin,  i miei amici Mete, Shant, Barkın, Batuhan e innumerevoli altri si fanno in quattro per aiutarci inviando anche del denaro; delle poche gocce abbiamo avuto un mare. Con Caritas Anatolia useremo tutto per chi ne ha bisogno, anche noi, senza fare nessuna discriminazione.

Beh, poi i nostri bagni erano … inutilizzabili. Sapete cosa hanno fatto le nostre suore? Sono andate a raccogliere l’acqua del mare, arrivata sulle strade a causa dell’effetto tsunami, per pulire i bagni e renderli nuovamente accessibili. Sono delle suore contemplative!!!

Poi c’è sempre Agi, la focolarina, che lavora come una formica, per tutti ha una parola di consolazione.

Ma mentre noi ci impegniamo in tutto questo c’è ancora tanta gente, ma tanta, sotto le macerie! L’incendio nel porto è devastante e non riescono a spegnerlo!

Nel nostro cortile preghiamo il Rosario bisbigliando, si può anche senza elettricità… e nel mentre Jülide la nostra eroica cuoca e Selma G. mi portano una bella notizia: stanno per arrivare due macchine da Istanbul con degli aiuti i inviati dal Mons. Palinuro, il Vicario Apostolico d’Istanbul.

È così che Dio si fa presente in mezzo a noi… bisogna cercarlo e trovarlo in tutte le cose! Non siamo da soli, e il domani sarà meglio dell’oggi.

… Sono di nuovo davanti alla Sottoprefettura e aspetto di collegarmi alla rete. E mentre scarico i messaggi comincia una processione di camion che portano i corpi estratti dalle macerie, alcuni sono nelle bare, altri coperti con lenzuola, altri senza. Mi avvio verso i quartieri dove ci sono tanti palazzi crollati, in uno c’è una famiglia cristiana. Incontro uno dei nostri parrocchiani, un uomo povero che vive da solo,  mi chiede di benedirlo e mi da 5 pani turchi (pide) da dare agli “altri”.

Celebro la Messa; quanto è difficile dire qualche parola di consolazione a chi ha perso tutto! Leggiamo la creazione e Dio continua a creare!

Non siamo soli. Tantissimi si fanno vivi!

Ritorno alla Cattedrale che non c’è più, ricontrollo il telo con cui avevamo cercato di coprire l’altare di marmo antico, guardando la Madonna che sta sempre in piedi mi dico: qui celebreremo di nuovo e presto!