“Costruire una cultura condivisa dell’incontro”. È questa la sfida che Papa Francesco ha lanciato in mattinata dal centro internazionale di Loppiano (FI) ai 7.000 presenti davanti al Santuario Maria Theotókos.
Facendo riferimento alle “urgenze spesso drammatiche che ci interpellano da ogni parte e non possono lasciarci tranquilli” – Francesco ha sottolineato che occorrono uomini e donne “capaci di tracciare strade nuove da percorrere insieme” per dar vita ad una cultura dell’incontro, ad “una civiltà globale dell’alleanza”.
Papa Francesco è arrivato presso il centro dei Focolari alle ore 10 atteso da Maria Voce, presidente del Movimento, Jesús Morán, copresidente, e dal vescovo di Fiesole Mons. Mario Meini. Dopo una breve sosta di preghiera dentro il santuario, ha incontrato gli 850 abitanti di Loppiano provenienti da 65 nazioni e le migliaia di persone arrivate da tutta l’Europa tra le quali rappresentanti di molte chiese cristiane e di altre religioni.
Nel dialogo con gli abitanti il papa ha invitato a guardare con fiducia al futuro - “che comincia oggi” - in una fedeltà creativa, fedele all’ispirazione originaria ma aperta al soffio dello Spirito Santo che traccia continuamente vie nuove.
In risposta alle parole del Papa, Jesús Morán gli ha consegnato un dono simbolico: un “patto” firmato da tutti gli abitanti, con l’impegno di vivere affinché Loppiano sia sempre più un luogo di fraternità e reciprocità.
All’invito di sottoscrivere a sua volta il “Patto di Loppiano” il Santo Padre ha aderito con gioia, tra gli applausi di tutti i presenti.
È la prima volta che un pontefice visita questa “piccola città”, che – come l’ha definita Maria Voce nel suo indirizzo di saluto – vuole essere “laboratorio di convivenza umana, bozzetto di mondo unito e testimonianza di come potrebbe essere la società se fosse basata sull’amore reciproco del Vangelo”.