Un'ottava riunione del gruppo "Musulmani e cristiani in cammino” del Movimento dei Focolari in Svizzera , dedicato al tema della "Vigilanza", ha riunito una cinquantina di partecipanti cristiani e musulmani il 25 settembre a Losanna.
L'evento è iniziato con due presentazioni, tra cui quella di Sandrine Ruiz, presidente dell'Union Vaudoise des Associations Musulmanes, che ha introdotto il tema presentandolo "come una reciprocità con Dio, che ci permette di evitare il rischio di disperderci e di dimenticare la nostra meta, una lotta interiore inerente a qualsiasi impresa spirituale, per raggiungere i sapori della fede e per essere consapevoli della nostra sacralità interiore, che determinerà le nostre azioni, le nostre relazioni con gli altri e con l'Universo".
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Martin Roch, professore di storia all'Università di Ginevra e membro dei Focolari, la affronta in modo molto personale, come "una prospettiva generale di amore al centro della vita religiosa e umana, in cui la vigilanza riguarda essenzialmente la qualità della mia relazione con Dio e con le persone che incontro nella mia giornata".
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Tra le testimonianze toccanti che si sono susseguite c'è stata quella di Schéhérazad e Farouk Mesli sulla vigilanza nella vita di coppia: "Nella nostra relazione, il nostro obiettivo non è il "noi", ma l'"io" e il "tu". Anche se in superficie il nostro amore può sembrare fusionale, è attraverso un dialogo radicato nel momento presente, arricchito dal nostro esame di coscienza e dallo scambio delle nostre domande, che possiamo esaminare insieme le profondità della nostra anima.
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Bancha, un giovane tailandese che vive nel Centro di formazione dei Focolari di Montet (Friburgo), racconta un'esperienza di disponibilità nella sua comunità, radicata nella preghiera e nell'amore, che lo ha reso felice.
A queste presentazioni è seguito un momento di condivisione in piccoli gruppi, in cui ciascuno è stato invitato a dire cosa disturba la sua vigilanza e come la recupera. "Un momento pieno di benevolenza in cui tutti hanno cercato di incontrarsi e in cui abbiamo cercato di evidenziare i nostri atteggiamenti quotidiani di vigilanza e di servizio nella vita concreta", ha scritto un partecipante.
Durante il momento di convivialità attorno a un buffet interculturale, sono stati espressi commenti positivi, tra cui il ringraziamento per questo momento di unità che ci invita ad "amare il prossimo visibile" nel momento presente, nonché a ricordare che se Dio veglia su di noi, dobbiamo essere vigili nell'amarlo nella nostra vita quotidiana".
Molti sono tornati, come Martin Roch, "con gratitudine per la perseveranza e la fedeltà di questi incontri", o come Najoua Ghomraci che ci ha scritto: "Grazie mille per i vostri sforzi per avvicinarci e unirci. Mi avete incoraggiato a diventare più vigile e a vivere meglio il momento"!
Fabienne Julen Simonet / Martin Hoegger