Si chiude, dopo aver celebrato da poco il 40° anniversario, e la domanda sorge spontanea: perché?
Rispondono i responsabili della Mariapoli Foco, Maria Regina Piazza e Markus Näf: “Per comprendere questa decisione, dobbiamo tener conto del cammino che il Movimento dei Focolari sta compiendo in tutto il mondo di fronte al calo delle vocazioni alla vita consacrata e alle sfide della società odierna”, e sottolineano la necessità di “ridistribuire le forze e ridimensionare le strutture, per favorire la prossimità con la gente dove è più necessaria”, allineandosi ai principi fondanti del Movimento.
Si susseguono a questo intervento quello degli ospiti presenti, si evidenza il ruolo, il significativo della “Mariapoli Foco” in questi ultimi quattro decenni, il profondo impatto avuto nel promuovere la pace, l'unità e l'amore reciproco contribuendo, attraverso coloro che hanno vissuto un periodo nella Cittadella: - 3751 persone di cui 3184 giovani e 543 adulti, provenienti da 116 Nazioni –, ad irradiarlo in tutto il mondo!
Dire GRAZIE è occasione propizia per alcune considerazioni e riflessioni sull'eredità della Mariapoli Foco :
- Così Maria Regina Piazza e Markus Näf
“Ogni angolo di questa grande casa potrebbe raccontare le gioie, i dolori, le sfide e le conquiste che hanno portato coloro che vi abitavano a un cambiamento di vita, a un incontro profondo con Dio”. Ma anche per scusarsi con chi si è sentito trascurato o ferito a causa della “nostra mancanza di attenzione, comprensione, ascolto e amore concreto”.
- la signora Ruffieux, rappresentante del Vescovo Mons. Morerod.
"I vostri valori di fraternità, unità e amore hanno veramente arricchito la nostra comunità", invitando la comunità cattolica a sostenere questi valori, continuare a promuovere relazioni armoniose e a lavorare insieme per il bene comune. "Siamo chiamati a essere artigiani di pace, unità e fraternità", ed ha aggiunto un incoraggiamento a portare avanti lo spirito del Movimento.
- Il Dr. Vasile-Octavian Mihoc, Professore all’Istituto Ecumenico di Bossey,
ha letto il messaggio del Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, Rev. Prof. Dr. Jerry Pillay, esprimendo la gratitudine per il ricco scambio di insegnamenti ed esperienze ecumeniche condivise durante le visite annuali degli Studenti della Cittadella, al Consiglio Ecumenico delle Chiese a Ginevra e ha sottolineato che “la vera eredità del Centro (a Montet) non è la sua struttura fisica, ma la comunità, le relazioni e i valori evangelici che ha promosso. Questo spirito prospera nei cuori di coloro che lo hanno vissuto, diffondendo il suo impatto positivo".
- Da ultimo l’intervento di Margaret Karram, che ha esordito dicendo:
“Tutto questo ci dice chiaramente che dobbiamo guardare all'umanità che attende il dono della pace, dell'unità e che dobbiamo saper cogliere, anche attraverso le circostanze, il desiderio di Dio per noi e per le nostre attività e strutture”.
La decisione di chiudere la Cittadella a Montet non è stata presa a cuor leggero ... "Non possiamo e non vogliamo nascondere la sofferenza che proviamo nel compiere questo passo della chiusura qui a Montet, perché è come assistere alla potatura di un albero che ha dato tanti bei frutti per molti anni. E questo provoca certamente dolore".
Ma sappiamo che “nulla accade per caso, ma che la Divina Provvidenza è sempre dietro a tutto”.
Testimonianze
In un'intervista rilasciata al quotidiano La Liberté, Denise Roth, focolarina che ha vissuto 30 anni nella Cittadella, ha dichiarato: “Vivere qui è stato come vivere in un continente, con persone di provenienza così diversa. È stato un viaggio incredibilmente arricchente".
La vera eredità della Cittadella non sta negli edifici, ma nell'esperienza di famiglia, di relazioni autentiche e di Vangelo vissuto che rinnova il tessuto sociale. Lo spirito della Mariapoli Foco continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno sperimentato questa realtà autentica e ora diffondono il messaggio di unità e di amore la dove vivono nel mondo.
Cédric Péclard, già sindaco di Les Montets per diversi anni, ha espresso rammarico per la chiusura, ma si è detto entusiasta del fatto che il “Dado della Pace”, che si trovava nel parco della Mariapoli sia stato donato al Comune. Ora è già collocato nel parco giochi accanto all'amministrazione di Les Montets". “Così la Mariapoli non sarà considerata chiusa, ma rimarrà per sempre un punto di riferimento per la comunità”.
Guardare al futuro
Margaret Karram ha incoraggiato a guardare avanti con ottimismo, sottolineando che l’esperienza vissuta a Montet continuerà a fiorire a livello globale: “Ora molti di voi sarete destinati ad altre città, ad altri Paesi, ad altre comunità o ritornerete nel vostro Paese e porterete ovunque andrete la preziosa esperienza che avete vissuto qui e che, quindi, non solo continuerà, ma vi porterà una dimensione di amore ancora più grande che vi stupirà, perché sarà nuova”.
Il futuro prevede la vendita della tenuta di 5 ettari, Un comitato guidato da Hugo Fasel, ex direttore di Caritas Svizzera, supervisiona la vendita, assicurando che l'uso futuro della proprietà sia in linea con i valori dei Focolari.