L'Assemblea Generale dei Focolari in udienza dal Papa

Il 6 febbraio Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata i 362 partecipanti all’Assemblea generale dei Focolari, di cui una rappresentanza era presente in aula Paolo VI in Vaticano e la maggioranza era collegata in via telematica.

Accogliendoli ha esteso il suo saluto a tutti i membri del Movimento dei Focolari. Ha incoraggiato a rimanere fedeli alla fonte originaria del loro carisma rimanendo in dialogo con le nuove situazioni sociali e culturali. Ha invitato a guardarsi da ogni autoreferenzialità, a cogliere in ogni crisi un’opportunità per crescere, ad essere testimoni dell’amore fraterno che supera ogni barriera ed a promuovere sempre più la sinodalità. Ha concluso con l’invito a rimanere, ad imitazione della fondatrice Chiara Lubich, in ascolto del grido d’abbandono di Cristo in croce, cuore del cristianesimo e del carisma dei Focolari.

Dopo la morte dalla fondatrice – ha spiegato il Papa nel suo discorso – il Movimento è chiamato a superare il naturale smarrimento e il calo numerico. “Ogni carisma è creativo, non è una statua di museo. […] Si tratta di rimanere fedeli alla fonte originaria sforzandosi di ripensarla ed esprimerla in dialogo con le nuove situazioni sociali e culturali. Ha radici ben fisse, ma l’albero cresce in dialogo con la realtà". Ha sottolineato l'importanza di quest'opera di aggiornamento,favorita dalla spiritualità dei focolari che é caratterizzata dal dialogo e dall’apertura ai diversi contesti culturali, sociali e religiosi.

Il Papa mette in guardia dall’autoreferenzialità “che non viene mai dallo spirito buono, [...] che induce a difendere sempre l’istituzione a scapito delle persone, e che può portare anche a giustificare o a coprire forme di abuso."

Passa poi al secondo tema sottolineando l’importanza delle crisi che sono sempre opportunità per crescere. Invita a distinguere tra ambito di governo e ambito di coscienza nell'affrontare crisi comunitarie e organizzative o crisi spirituali delle persone. Queste ultime richiedono di essere affrontate prudentemente da chi non ricopre incarichi di governo, ad ogni livello: la commistione tra questi ambiti "dà luogo agli abusi di potere e agli altri abusi dei quali siamo stati testimoni, quando si è scoperta la pentola di questi problemi brutti”.

Per quanto riguarda la coerenza nel vivere il Carisma dell'unità Papa Franceso incoraggia ad "essere testimoni di vicinanza con l’amore fraterno che supera ogni barriera e raggiunge ogni condizione umana. Superare le barriere, non avere paura!" Per l’impegno all’interno del Movimento, esorta a promuovere sempre più la sinodalità “affinché tutti i membri, in quanto depositari dello stesso carisma, siano corresponsabili e partecipi della vita dell’Opera di Maria e dei suoi fini specifici."

E conclude richiamando a rimanere, ad imitazione della fondatrice Chiara Lubich, sempre in ascolto del grido d’abbandono di Cristo in croce “che manifesta la misura più alta dell’amore. La grazia che ne deriva è in grado di suscitare in noi, deboli e peccatori, risposte generose e a volte eroiche; è in grado di trasformare le sofferenze e persino le tragedie in fonte di luce e di speranza per l’umanità. In questo passare dalla morte alla vita si trova il cuore del Cristianesimo e anche del vostro carisma”.

Ad aprire l’incontro con Papa Francesco era stata Maria Voce, presidente uscente dei Focolari, che ha presentato la nuova presidente Margaret Karram: “Siamo grati allo Spirito Santo di averla scelta – ha detto – nella gioia di poter affidarla ora alla sua preghiera e al suo amore, Santo Padre, che certamente sarà altrettanto profondo e grande come lo è stato per me durante tutti questi anni”.

La neo-eletta, emozionata, ha confidato al Papa di non amare la parola presidente: “Sono figlia della Chiesa e voglio essere a suo servizio e di tutti”. Ha espresso la sua gratitudine per le parole e i gesti del Papa, che “ci stimolano costantemente a porci con tutto il Popolo di Dio in uscita per chinarci sui dolori dell’umanità e adoperarci affinché, nella Casa comune, tutti si guardino e si trattino come fratelli e sorelle”. 

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