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Chiara Lubich e Chiara d'Assisi: una «scia di luce» raccontata dalle donne

ra queste la badessa del monastero delle Clarisse di Roma, madre Elena Francesca Beccaria, la presidente del Movimento dei Focolari Margaret Karram e una compagna di Chiara Lubich che l’ha seguita fin dagli anni Cinquanta, Caterina Ruggiu.

«Mi sembra che l’intenzione profonda che anima le pagine che seguono sia quella di ricordare/celebrare due figure femminili che portano lo stesso nome: Chiara. Poiché nomen omen, esse sono clarae, illustri, come ci richiama alla mente l’aggettivo latino, ma sono illustri, perché sono anche trasparenti, come le acque chiare e luminose. Pur lontane, esse ›si danno la mano’, al di là del tempo e dello spazio, così ci suggerisce Edith Stein: ciò accade alle grandi anime che tendono all’eternità. E Silvia Lubich ha intenzionalmente teso la mano a Chiara d’Assisi, assumendone il nome». Questo un estratto della prefazione scritta da Angela Ales Bello nel libro di Sabina Caligiani.

 

Agensir