Si è svolta a fine settembre a Baar (Zug) con il contributo del Movimento dei Focolari, una manifestazione per Religiosi di vaire Chiese, movimenti, comunità e famiglie religiose. Presente il Cardinal Joâo Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la Vita Consacrata.
Erano circa 400 i religiosi e le religiose convenuti per terza volta a Baar per una giornata di riflessione sulle sfide della vita consacrata oggi. Erano presenti anche membri della Chiesa Riformata e una comunità ortodossa.
«Oggi abbiamo bisogno di aiutarci ad essere uno accanto all’altro, a non guardare le nostre barriere o le nostre diversità, che devono rimanere. Ma dobbiamo fare in modo che tutte le nostre diversità risplendano in un’unica grande esperienza, alla sequela di Cristo e dei nostri fondatori» ha affermato il card. João Braz de Aviz, presente all’incontro. In un’intervista, il Prefetto della Congregazione per la Vita Consacrata ha spiegato:«Tutte le varie strutture che formano la Chiesa, religiosi, eremiti, monaci, monache, frati suore, istituti secolari, tutti stanno cercando una via comune. Nella cultura attuale tutto si è ravvicinato».
«In questo momento – spiega – abbiamo bisogno di un cammino da fare insieme, e anche noi degli ordini, delle congregazioni, della vita consacrata abbiamo bisogno di uno strumento, di un tipo di vita che ci avvicini in tutti i modi. Non è il cammino fatto prima, quello di una spiritualità individuale, che si conserva. Si deve passare ad una capacità di guardare insieme, di guardare l’altro con l’attenzione con cui guardiamo a noi stessi. Tutto ciò noi lo stiamo imparando, a cominciare da noi cardinali».
E ha concluso: «Vorrei che noi tutti potessimo, in questo momento, sommare le nostre bellezze e formare questa grande unità, ricordando quello che dice Papa Francesco: “L’unità non si costruisce distruggendo, ma armonizzando la diversità”. È un cammino che alle volte crea un po’ di fatica, perché dobbiamo imparare ad uscire verso gli altri, “il primo movimento che dobbiamo fare per andare verso l’altro”, come dice il Papa. Se non usciamo da noi stessi, rimaniamo al centro. Questo sta nascendo qui in Svizzera, con semplicità, come se fossimo tutti alla scuola di Maria».