GenFest Brasile 2024 - voci della Svizzera Italiana

di A.B.

 

Perché partecipare ad un Genfest ?
Penso sia un'esperienza che arricchisce a livello personale. Permette di conoscere varie parti del mondo, persone, modi di pensare e di amare differenti dal proprio. Ci permette di confrontarci con un insieme di nuove realtà.

È la tua prima esperienza questa del Genfest con i focolari ? 
Sì, è stato il mio primo Genfest. È stata una grande esperienza articolata e ricca di novità.

Da chi era composto  gruppo  della  Svizzera che ha partecipato ? 
Eravamo quattordici persone provenienti dalla Svizzera italiana, tedesca, e in più piccola parte da quella francese. Di queste quattordici persone la metà erano del Ticino.

Sappiamo che il Genfest 2024 era diviso in tre tappe, potresti dire in cosa consistevano ? 
La prima tappa consisteva in una “settimana sociale” nella quale abbiamo avuto la possibilità di fare una breve esperienza di volontariato a contatto col Brasile e a contatto con le persone che ci vivono. C'erano vari lavori da svolgere sia con bambini che adulti. È stata una settimana molto toccante, in cui  abbiamo potuto lavorare a stretto contatto con i giovani del posto che si sono anche occupati di istruirci riguardo alla schiavitù nel passato. Questo aspetto era molto importante in quanto la schiavitù ha fortemente caratterizzato alcune zone del posto. 

Aver potuto condividere quei momenti con ragazzi così pieni di energia e spensieratezza, nonostante le numerose difficoltà che sono costretti ad affrontare, ha regalato a tutti noi un grande insegnamento. Questa fase è stata sostenuta da MOVETIA, l’agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità all’interno del sistema educativo.

Nella seconda fase abbiamo partecipato al Genfest vero e proprio, o meglio, alla parte di celebrazione, musica, danze, incontri, colori e molta vivacità. 

Infine, nella terza tappa abbiamo partecipato ad un workshop a nostra scelta tra varie proposte interessanti. Io ad esempio, ho partecipato a quello che trattava il tema della pace e dei diritti dell'uomo. Nonostante all'inizio abbia avuto un po’ di difficoltà a trovare il luogo di ritrovo, grazie ad una signora molto gentile che mi ha aiutata, sono riuscita a raggiungere il gruppo e così partecipare a questo interessante workshop. 
In un’altra giornata con il gruppo siamo andati a visitare una delle chiamate  “Facenda da Speranza” nella quale, tramite il lavoro e la spiritualità, si cerca di aiutare persone con problemi di tossicodipendenza. È stato veramente bellissimo e speciale! Abbiamo potuto fare un tour della grande struttura per poi mangiare tutti assieme. Durante il pomeriggio abbiamo avuto un momento di canto e condivisione. Inoltre, sempre in quella giornata, nella Facenda hanno inaugurato un nuovo dado dell’amore a tema ecologico. Ho un ricordo veramente speciale che mi riempie il cuore. Sembrava essere in uno spazio fuori dal mondo e, forse un po’, effettivamente lo era: un posto dove imparare o continuare a coltivare amore.

Che sentimento è prevalso durante le tappe del viaggio ?
A San Paolo il clima era molto freddo. Quel luogo era un po’ l'inizio di tutta questa grande esperienza nella quale ancora non ci conoscevamo, ma si respirava una forte aria di unità, di sicurezza e fiducia.

Nella seconda tappa le emozioni erano forse ancora più forti, soprattutto nei momenti di musica e di balli che ci univano tutti sebbene, così diversi e così distanti. C'era molta gente. Per me invece, sono stati giorni piuttosto caotici, ma penso ci sono stati momenti di grande unità e condivisione anche senza dire una parola: si respirava amore e sicurezza ed era come se si fosse creata una sorta di famiglia. È stato estremamente confortante comprovare che i nostri ideali erano condivisi da così tante persone e che non eravamo soli.

La terza fase l’ho percepita molto calma, a tratti forse leggermente noiosa (più che altro perché mi dispiaceva quasi essere in Brasile, e non poter continuare a condividere con le persone conosciute sul posto). Tuttavia, come anticipato nella domanda precedente, la giornata in cui siamo andati a visitare la Facenda, l'ho trovata davvero luminosa e calma, molto commovente.

Cosa ti / vi ha colpito di più durante il soggiorno in Brasile ? 
Penso sia davvero difficile rispondere a questa domanda perché ci sono molte cose che mi hanno toccata e che ancora non sento di star realizzando a pieno. Forse quello che mi ha colpita particolarmente è stato il fatto di uscire in modo significativo dalla propria zona di comfort e dalle proprie abitudini svizzere per lanciarsi in questa grande esperienza e conoscere molte nuove cose, molte persone, colori, emozioni, modi di elaborare e tanto altro.

Cosa vi siete portate a casa da questa esperienza ?
Un po’ come nella domanda precedente, anche qua penso sia difficile rispondere perché ci si porta a casa tante cose; da quelle più piccole a quelle che smuovono un po’ di più. Per adesso, mi sento di dire che da questa esperienza mi porto a casa tanti ricordi, nuove conoscenze, un nuovo modo di razionalizzare e di comprendere cosa conta davvero.

Invece a me, rimane anche un grande senso di malinconia al pensiero di essere lontana da quel posto che mi ha riempito tanto il cuore. Nonostante avessimo avuto l'occasione di rivederci con alcuni dei compagni di viaggio, penso non sia comunque lo stesso.

Mi sono portata a casa delle grandi scoperte e una voglia di non arrendermi nel trovare la forza e nuovi modi di amare e di creare una grande unità in una popolazione che può essere così diversificata.


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